La redazione di Hosting Talk ha avuto la possibilità di testare uno dei server dedicati top gamma offerti da Dade2, azienda fondata nel 2002 come una società locale di servizi IT che, negli anni, si è evoluta fino diventare un gruppo internazionale, con sedi in Italia, Regno Unito, Islanda, Stati Uniti ed Argentina.
I servizi offerti da Dade2 vanno dalla registrazione dei domini alla fornitura di servizi avanzati di posta, dai server dedicati alle offerte di cloud computing.
L’hardware del server dedicato recensito appartiene alla nuova generazione (l’ottava) di server sviluppati da HP e sono corredati da doppio controller raid hardware ed la scheda di management avanzata iLo, che permette di poter gestire e controllare ogni minimo aspetto del proprio server.
L’offerta recensita, nominata “Freedom 6 Plus”, viene proposta a €324,00 + IVA mensili, con la consegna del server effettuata entro 72 ore dall’avvenuto pagamento del primo canone mensile.
Panoramica sulle caratteristiche tecniche del servizio testato
Il server oggetto dei test è, sulla carta, il server più potente recensito fino ad ora dalla redazione e, per le sue caratteristiche, può essere un’ottima soluzione per l’installazione di hypervisor e/o per l’installazione di un database server dove archiviare una enorme mole di dati.
Di seguito trovate tutte le caratteristiche dell’offerta recensita:
- Hardware: HP Proliant DL360 Gen8
- Sistema Operativo: Windows 2008 R2 Standard, Windows Server 2012 Standard, CentOS 6 64bit, Ubuntu 12 64bit, OpenSuse 12 inclusi nel canone mensile. E’ possibile installare in autonomia altri sistemi operativi utilizzando l’interfaccia di management.
- CPU: 2x Intel® Xeon® E5-2403 (totale di 8 core cpu fisici da 1,8GHz e TurboBoost)
- Memoria RAM: 128 GB DDR3 ECC
- Hard Disk: 2x1TB SATA 7200rpm configurati in raid1 tramite il controller raid hardware HP Smart Array P222
- Banda: 1Gbit/s
- Traffico: 10TB mensili in uscita dal server, illimitato in ingresso.
- IPv4: 5 IP
- Firewall: si, condiviso
- Alimentazione: 2 alimentatori da 460W in modalità Active/Standby.
- Assistenza: H24 tramite numero verde, ticket system e Knowledge base
- Gestione: stop, start, reboot, reinstallazione sistema operativo, modifiche al bios, configurazione del controller raid e monitoring dello stato di salute del server; il tutto eseguibile in autonomia grazie alla scheda di management messa a disposizione.
- Uptime: 99,9% uptime senza penali.
Dade2 propone soluzioni personalizzate per i propri clienti grazie alle potenzialità offerte di base dall’HP DL360; i clienti, infatti, possono decidere di aggiungere ulteriori hard disk (per un totale di 8), sia meccanici sia a stato solido (SSD), con interfaccia SAS o SATA, oppure eseguire un upgrade della connettività a 10Gbit/s.
Nel caso in cui il cliente non sia in grado di amministrare il server, il provider mette a disposizione anche la possibilità di usufruire del servizio di gestione sistemistica, che include:
- Monitoraggio del server H24
- Intervento immediato nel caso in cui il server vada offline
- Installazione e configurazione di qualsiasi software commerciale
- Gestione del firewall software
- Sistema Antivirus porto a monte del server
- Backup giornalieri fino a 100GB di spazio occupato
L’offerta recensita, con incluso il costo del passaggio a 2HD da 1TB (pari a 20€/mese + IVA), viene proposta al prezzo di 344,00 €/mensili + IVA senza alcun costo di setup. La durata minima di contratto è di un mese con relativo pagamento mensile eseguibile mediante carta di credito.
Il data center e la connettività a disposizione di Dade2
Dade2 ha sede in diverse nazioni, ma ha deciso di porre la propria infrastruttura per l’erogazione dei servizi web a Reykjavík, in Islanda, in un data center di nuova costruzione, che fa propri tutti i nuovi standard ideati negli ultimi anni al fine di aumentare il più possibile l’efficienza energetica (viene adottato il free-cooling durante i mesi più freddi dell’anno, mentre l’energia elettrica viene prodotta grazie alle centrali geotermiche presenti sull’isola). Il data center utilizza la connettività offerta da Mila e FarIce, carrier che si occupano anche della gestione dei cavi sottomarini che interconnettono l’Islanda con l’Europa ed il nord America (USA e Canada), e può contare su punti di peering al LINX (London Internet Exchange) ed al COPHIX (Copenhagen Internet Exchange).
Per chi non conoscesse l’attuale grado di interconnessione dell’isola, possiamo dire che, grazie ai cavi sottomarini che transitano per Reykjavík ed altre località dell’Islanda, il traffico aggregato transitabile da/per l’Islanda è pari a:
- 20Tbit/s DANICE
- 2,5GBit/s CANTAT-3
- 20GBit/s (12,8 TBit/s massimi utilizzabili con upgrade futuri) GREENLAND CONNECT
- 8Tbit/s FARICE-1
per un totale di circa 28TBit/s, che possono diventare 40TBit/s semplicemente attivando le fibre già posate col cavo sottomarino di Greenland Connect.
Dopo aver letto suddetti dati e sapendo che molte di queste interconnessioni sono state attivate solo di recente (nel 2008 e 2010 sono state attivate le tratte più importanti), è possibile iniziare a comprendere quanto l’Islanda stia puntando sull’IT per risollevare la sua economia dopo il crack finanziario avutosi nel 2008, all’inizio della crisi economica globale.
Dato il posizionamento geografico, l’Islanda risulta essere un buon luogo per erogare servizi ad utenza sia americana, sia europea.
Test della connettività
Sono stati eseguiti 2 tipologie di test, il primo con lo scopo di cercare il massimo throughput in upload e download, mentre il secondo è improntato all’analisi dei cosiddetti Round Trip Time (RTT), ovvero il tempo impiegato da un pacchetto dati per arrivare a destinazione e ritornare al mittente.
Il primo test è stato eseguito andando a scaricare il maggior numero di volte possibile, in parallelo, un file da 100MB collocato su un server italiano con uplink a 1GBit/s. Di seguito è presente il report del risultato medio:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 | root@debian:~# siege -t10M -c30 http://XXX.XXX.XXX.XXX/test.img Lifting the server siege... done. Transactions: 30 hits Availability: 100.00 % Elapsed time: 599.68 secs Data transferred: 30000.00 MB Response time: 409.74 secs Transaction rate: 0.05 trans/sec Throughput: 50.03 MB/sec Concurrency: 20.50 Successful transactions: 30 Failed transactions: 0 Longest transaction: 509.38 Shortest transaction: 282.41 |
Da come è possibile leggere, il server ha utilizzato una ampiezza di banda media di circa 400,24Mbps, confermando la possibilità di utilizzare l’uplink da 1GBit/s messo a disposizione.
Il test in upload è stato effettuato scaricando da un server di test, con ampiezza di banda di 1GBit/s collocato in Italia, al server recensito un file da 1GB:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 | root@debian:~# siege -t10M -c30 http://XXX.XXX.XXX.XXX/test.img Lifting the server siege... done. Transactions: 1687 hits Availability: 100.00 % Elapsed time: 599.30 secs Data transferred: 16474.61 MB Response time: 13.53 secs Transaction rate: 2.81 trans/sec Throughput: 27.49 MB/sec Concurrency: 38.08 Successful transactions: 1687 Failed transactions: 0 Longest transaction: 38.24 Shortest transaction: 3.02 |
La banda in upload verso il server recensito è stata pari a oltre 220Mbit/s, con picchi pari anche a 270Mbit/s.
Passiamo adesso all’analisi dei tempi di latenza e delle tratte percorse mediante l’esecuzione di una serie di traceroute da località differenti:
Latenza verso l’Italia (Milano – Caldera):
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 | traceroute to XXX, 30 hops max, 60 byte packets 1 94.142.155.254 (94.142.155.254) 3.623 ms 3.535 ms 3.477 ms 2 176.10.38.129 (176.10.38.129) 1.807 ms 2.042 ms 1.970 ms 3 193-4-248-98.static.metronet.is (193.4.248.98) 4.567 ms 4.545 ms 4.515 ms 4 193-4-248-97.static.metronet.is (193.4.248.97) 2.573 ms 2.538 ms 2.476 ms 5 te1-1-E204-01-Ballerup.c.is (217.151.187.230) 32.144 ms 32.077 ms 32.081 ms 6 145.253.34.5 (145.253.34.5) 48.420 ms 47.668 ms 47.906 ms 7 85.205.25.174 (85.205.25.174) 73.197 ms 72.579 ms 72.530 ms 8 seeweb.mix-it.net (217.29.66.86) 72.472 ms 71.627 ms 71.565 ms 9 eth1.fw-2b.mil.seeweb.it (85.94.206.14) 68.928 ms 68.411 ms 68.352 ms 10 XXXX 69.265 ms 68.661 ms 68.630 ms |
Note: i pacchetti passano attraverso la rete Vodafone Islanda e proseguono in Germania sempre su rete Vodafone fino al MIX.
Latenza verso l’Italia (Arezzo):
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 | traceroute to XXXXXX, 30 hops max, 60 byte packets 1 94.142.155.254 (94.142.155.254) 0.891 ms 0.791 ms 0.774 ms 2 176.10.38.129 (176.10.38.129) 2.889 ms 2.824 ms 2.817 ms 3 193-4-248-98.static.metronet.is (193.4.248.98) 2.767 ms 2.724 ms 2.683 ms 4 193-4-248-97.static.metronet.is (193.4.248.97) 2.669 ms 2.629 ms 2.590 ms 5 te1-1-E200-01-London.c.is (217.151.190.90) 41.400 ms 41.356 ms 41.299 ms 6 if-9-3.icore1.LDN-London.as6453.net (195.219.83.65) 41.281 ms * * 7 if-8-908.tcore1.L78-London.as6453.net (80.231.130.101) 40.703 ms 41.228 ms 40.382 ms 8 if-3-6.tcore1.PYE-Paris.as6453.net (80.231.130.86) 49.419 ms if-5-2.tcore1.PYE-Paris.as6453.net (80.231.130.2) 49.369 ms if-3-6.tcore1.PYE-Paris.as6453.net (80.231.130.86) 49.354 ms 9 if-6-0-0.core1.RCT-Rome.as6453.net (80.231.154.42) 70.825 ms 70.767 ms 70.753 ms 10 ix-2-0-0.core1.RCT-Rome.as6453.net (195.219.163.6) 70.728 ms 72.104 ms 72.061 ms 11 151.6.1.153 (151.6.1.153) 72.000 ms 151.6.5.141 (151.6.5.141) 147.351 ms RMAS-T02-RMAS-N02-Ge0-0-0.wind.it (151.6.5.45) 147.296 ms 12 151.6.1.129 (151.6.1.129) 82.986 ms 151.6.1.25 (151.6.1.25) 87.764 ms 151.6.1.5 (151.6.1.5) 93.148 ms 13 151.6.6.37 (151.6.6.37) 103.173 ms 103.159 ms 97.671 ms 14 151.6.65.234 (151.6.65.234) 90.772 ms 151.6.65.203 (151.6.65.203) 90.719 ms 89.801 ms 15 151.5.151.98 (151.5.151.98) 235.435 ms 151.5.150.2 (151.5.150.2) 85.535 ms 85.520 ms 16 62.149.190.43 (62.149.190.43) 85.545 ms 85.043 ms 84.875 ms 17 XXXXXX 86.224 ms 86.199 ms 84.925 ms |
Note: i pacchetti passano attraverso l’Internet Exchange di Londra, attraversano il canale della manica, e tramite la Francia arrivano in Italia.
Latenza verso l’Italia (Roma):
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 | traceroute to XXXX, 30 hops max, 60 byte packets 1 94.142.155.254 (94.142.155.254) 1.042 ms 0.980 ms 0.917 ms 2 176.10.38.129 (176.10.38.129) 1.787 ms 1.738 ms 2.538 ms 3 193-4-248-98.static.metronet.is (193.4.248.98) 2.517 ms 2.479 ms 2.438 ms 4 193-4-248-97.static.metronet.is (193.4.248.97) 4.451 ms 4.413 ms 4.365 ms 5 te1-1-E204-01-Ballerup.c.is (217.151.187.230) 32.466 ms 32.423 ms 32.357 ms 6 145.253.34.5 (145.253.34.5) 49.023 ms 47.552 ms 47.996 ms 7 85.205.25.174 (85.205.25.174) 65.221 ms 66.093 ms 66.050 ms 8 inet.mix-it.net (217.29.66.2) 66.020 ms 65.990 ms 65.961 ms 9 s1-0.roma1-cr2.net.inet.it (194.185.64.214) 65.891 ms 65.852 ms 65.793 ms 10 po2.wf2-swr2.net.inet.it (212.239.110.94) 75.544 ms 74.601 ms 74.529 ms 11 v40.wf2-hsr12a.wf.inet.it (212.239.108.196) 76.701 ms 76.280 ms 77.039 ms |
Note: passaggio per rete Vodafone fino al MIX.
Latenza verso la Germania (Norimberga):
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 | traceroute to XXXXXXXX, 30 hops max, 60 byte packets 1 94.142.155.254 (94.142.155.254) 0.661 ms 0.608 ms 1.486 ms 2 176.10.38.129 (176.10.38.129) 2.239 ms 2.217 ms 2.015 ms 3 193-4-248-98.static.metronet.is (193.4.248.98) 1.931 ms 1.881 ms 1.864 ms 4 193-4-248-97.static.metronet.is (193.4.248.97) 2.073 ms 2.281 ms 2.176 ms 5 po200-E200-02-London.c.is (217.151.190.182) 40.997 ms 40.837 ms 40.820 ms 6 145.253.33.81 (145.253.33.81) 43.673 ms 43.019 ms 42.986 ms 7 92.79.213.130 (92.79.213.130) 55.338 ms 55.315 ms 55.278 ms 8 r1fra1.core.init7.net (80.81.192.67) 56.547 ms 63.229 ms 56.860 ms 9 r1nue2.core.init7.net (77.109.140.54) 59.399 ms 59.353 ms 59.337 ms 10 r1nue1.core.init7.net (77.109.140.153) 65.920 ms 65.046 ms 64.982 ms 11 gw-hetzner.init7.net (77.109.135.102) 56.867 ms 56.823 ms 57.443 ms 12 core12.hetzner.de (213.239.245.25) 57.381 ms 57.121 ms 56.841 ms 13 core21.hetzner.de (213.239.245.30) 58.750 ms 59.249 ms 59.224 ms 14 juniper1.rz19.hetzner.de (213.239.245.98) 59.188 ms 59.998 ms 59.970 ms 15 hos-tr2.ex3k14.rz19.hetzner.de (213.239.242.175) 62.558 ms hos-tr1.ex3k14.rz19.hetzner.de (213.239.242.143) 60.348 ms 61.070 ms 16 XXXXX 59.375 ms 58.927 ms 59.200 ms |
Note: passaggio per l’Internet Exchange di Londra ed arrivo a Norimberga utilizzando la rete Vodafone francese e tedesca.
Latenza verso la Francia (Rubaix):
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 | traceroute to XXXXX, 30 hops max, 60 byte packets 1 94.142.155.254 (94.142.155.254) 0.662 ms 0.662 ms 0.557 ms 2 176.10.38.129 (176.10.38.129) 1.612 ms 1.567 ms 1.533 ms 3 193-4-248-98.static.metronet.is (193.4.248.98) 1.168 ms 1.132 ms 1.092 ms 4 193-4-248-97.static.metronet.is (193.4.248.97) 1.517 ms 1.490 ms 1.538 ms 5 po200-E200-02-London.c.is (217.151.190.182) 40.472 ms 40.433 ms 40.366 ms 6 145.253.33.81 (145.253.33.81) 42.453 ms 42.605 ms 42.570 ms 7 92.79.213.130 (92.79.213.130) 55.270 ms 55.946 ms 55.883 ms 8 * * * 9 rbx-g2-a9.fr.eu (91.121.131.201) 58.488 ms 58.385 ms 58.365 ms 10 vss-4-6k.fr.eu (94.23.122.162) 59.858 ms * * 11 XXXX 56.601 ms 56.129 ms 56.290 ms |
Note: Passaggio per Londra ed arrivo in Francia tramite rete Vodafone.
Latenza verso il Canada (Toronto):
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 | traceroute to XXX, 30 hops max, 60 byte packets 1 94.142.155.254 (94.142.155.254) 0.960 ms 0.897 ms 0.839 ms 2 176.10.38.129 (176.10.38.129) 1.638 ms 2.114 ms 2.970 ms 3 193-4-248-98.static.metronet.is (193.4.248.98) 2.935 ms 2.905 ms 2.873 ms 4 193-4-248-97.static.metronet.is (193.4.248.97) 2.842 ms 2.804 ms 2.775 ms 5 te1-1-E200-01-London.c.is (217.151.190.90) 41.517 ms 41.465 ms 41.452 ms 6 * if-9-3.icore1.LDN-London.as6453.net (195.219.83.65) 51.508 ms * 7 if-8-908.tcore1.L78-London.as6453.net (80.231.130.101) 51.407 ms 51.288 ms if-25-800.tcore1.L78-London.as6453.net (80.231.130.113) 42.309 ms 8 if-2-2.tcore2.L78-London.as6453.net (80.231.131.1) 145.691 ms if-1-2.tcore2.L78-London.as6453.net (80.231.130.122) 135.831 ms if-2-2.tcore2.L78-London.as6453.net (80.231.131.1) 145.641 ms 9 if-20-2.tcore2.NYY-NewYork.as6453.net (216.6.99.13) 134.793 ms 139.233 ms 135.678 ms 10 if-12-6.tcore1.CT8-Chicago.as6453.net (216.6.99.46) 135.621 ms 137.834 ms 137.805 ms 11 if-22-2.tcore2.CT8-Chicago.as6453.net (64.86.79.1) 139.604 ms 135.915 ms 138.556 ms 12 64.86.79.10 (64.86.79.10) 134.471 ms 131.851 ms 132.535 ms 13 ip57.208-100-32.static.steadfastdns.net (208.100.32.57) 134.893 ms 134.864 ms 134.834 ms 14 XXX 135.717 ms 131.217 ms 134.032 ms |
Note: i pacchetti arrivano all’Internet Exchange di Londra per poi dirigersi verso New York e proseguire per Chicago.
I risultati del test sono nella norma, l’unica osservazione che è possibile fare è relativa al percorso utilizzato per raggiungere gli Stati Uniti/Canada: invece di utilizzare il cavo sottomarino che interconnette l’Islanda con Groenlandia e America del nord viene preferita la tratta Islanda-Londra-New York.
Configurazione software utilizzata per i test
Data la potenza del server recensito, andare ad installare un normale sistema operativo per eseguire i test sarebbe stato letteralmente uno spreco e, pertanto, si è deciso di testare la soluzione andando ad installare XEN XCP 1.6, un hypervisor baremetal gratuito utile per creare server virtuali.
L’installazione di XEN XCP è avvenuta utilizzando la remote console e, dopo circa 30minuti, il server era pronto per essere utilizzato. Per creare i server virtuali ci siamo affidati a XenCenter, applicativo messo a disposizione da Citrix (azienda che sviluppa xen), col quale abbiamo potuto gestire ogni aspetto del nostro nodo xen.
Sul server abbiamo creato 4 server virtuali, ognuno con 2 core CPU, 16GB di ram assegnati, 50Gb di spazio disco ed 1 IP pubblico.
Il sistema operativo utilizzato sulle virtual machine è Debian 7 ed è stato installato partendo dal CD netinstall nel giro di pochi minuti. Una delle note positive (ed inaspettata) è stata l’autoconfigurazione della rete DHCP: ad ogni server virtuale è stato assegnato automaticamente un ip pubblico, senza necessità di dover configurare manualmente uno degli indirizzi IP inclusi nell’offerta.
XenCenter ci ha dato anche la possibilità di monitorare l’utilizzo reale delle risorse del server durante gli stress test ed i test di banda, oltre a permetterci di analizzare il comportamento del server al variare delle risorse utilizzate.
Test I/O del disco
Il server testato dispone di un raid 1 hardware creato con 2 HD da 1TB SATA a 7200rpm, per testarne le prestazioni provveduto ad effettuare test servendomi dei più comuni software di benchmark disponibili attualmente: hdparm, seeker ed iozone.
Per avere un’idea di massima delle prestazioni del comparto storage, son partito dai dati forniti da hdparm:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 | /dev/xvda1: Timing cached reads: 456 MB in 2.00 seconds = 228.44 MB/sec Timing buffered disk reads: 237 MB in 3.00 seconds = 79.18 MB/sec /dev/ xvda1: Timing cached reads: 437 MB in 2.00 seconds = 218.98 MB/sec Timing buffered disk reads: 232 MB in 3.00 seconds = 77.37 MB/sec /dev/ xvda1: Timing cached reads: 451 MB in 2.00 seconds = 225.88 MB/sec Timing buffered disk reads: 227 MB in 3.00 seconds = 75.85 MB/sec |
Il secondo test è stato effettuato utilizzando seeker, un programma che ci permette di calcolare il tempo di “seek virtuale” degli HD.
Il tempo di accesso medio riscontrato è di 0,48ms, in linea con quello riscontrabile nei primi 50gb di un disco fisso SATA 7200rpm da 1TB a 2 piattelli.
L’ultimo test è stato effettuato con iozone, che mi ha permesso di effettuare i classici test di read e write, random read e random write; di seguito è possibile prendere visione dei grafici ricavati con i risultati di iozone.
Anche dai test effettuati con iozone, confermano essenzialmente le performance di accesso al disco riscontrate con hdparm e seeker, con picchi di velocità in lettura/scrittura pari a 150/115 MB/s.
UnixBench Test
Un altro test utile ad avere una visione d’insieme delle performance del server è stato eseguito con il software unixbench versione 5.1.3.
Per questa recensione, avendo installato un hypervisor sul server, abbiamo provveduto a creare 4 virtual machine, ognuna con 2 core CPU a disposizione in alta priorità, e ad eseguire in contemporanea il test unixbench.
Di seguito potete leggere i risultati medi di una delle 4 virtual machine:
Il risultato dell’intero server è pari a circa 2800 punti aggregati (8core cpu @1,8GHz) e, contando un minimo di overhead dato dalla virtualizzazione, è in linea con l’hardware del server.
Gestione del server tramite management card e l’assistenza tecnica
Dade2 ha deciso di equipaggiare ogni server offerto con una scheda di management (per i server HP la management card viene chiamata iLO) per permettere al cliente di gestire in piena autonomia il server, senza alcun impedimento.
La scheda di gestione non è altro che una scheda sempre alimentata sulla quale è presente un processore (solitamente ARM) che mette a disposizione una interfaccia web ed ha la facoltà di monitorare ogni aspetto del server: dalle temperature di ogni componente fino alla gestione dell’alimentazione. L’interfaccia di gestione è disponibile anche quando il server è fisicamente spento, l’importante è che sia alimentato.
Nell’immagine è possibile vedere la dashboard messa a disposizione dalla management card di HP, con un riepilogo delle informazioni relative al server fisico.
Cliccando su “Power Management” accediamo alla sezione relativa all’alimentazione del server, dalla quale poter eseguire accensione, spegnimento e riavvio del server.
Per i più curiosi è possibile anche tenere sotto controllo i consumi del server andando ad analizzare i grafici presenti cliccando sulla voce “Power Meter”.
Altrettanto importante è la sezione relativa alla “Remote Console”, di cui è possibile vedere una immagine di seguito.
La remote console è una console KVM virtuale che ci permette di utilizzare il server come se la nostra tastiera, il mouse ed il monitor fossero connessi direttamente al server.
A differenza di Remote Desktop e/o della shell linux, utilizzato la remote console è possibile interagire col server subito dopo la sua accensione, quindi ci è data la facoltà di poter cambiare parametri del BIOS o configurare i controller raid presenti.
Un’altra funzione fondamentale della remote console è sicuramente quella di poter montare immagini di cd/dvd direttamente da remoto, perché ci permette di poter installare nativamente qualsiasi tipo di sistema operativo oppure di poter accedere alle console di ripristino del SO in caso di problemi.
L’ultimo screeshot è relativo alle informazioni di sistema e, da come è possibile vedere leggendo i titoli delle schede in alto, oltre al dettaglio delle temperature di ogni componente/zona del server, è possibile anche controllare che ventole ed hard disk siano OK, vedere i dati relativi alle CPU, ai banchi di RAM installati (è possibile verificare facilmente se ci sono banchi danneggiati) ed a tutti gli altri controller fondamentali presenti.
Grazie alla scheda di management Dade2 ha fatto in modo da rendere completamente autonomo il cliente, che si rivolgerà al supporto tecnico solo in caso di guasti fisici e/o problemi di connettività.
Dade2 fornisce assistenza tecnica e commerciale utilizzando diversi canali, sia online sie offline; è possibile chiarire i propri dubbi o risolvere eventuali problemi aprendo un ticket nell’area di assistenza, leggendo le FAQ, inviando una email oppure telefonando al numero verde 800.722041.
Durante il periodo di test abbiamo avuto modo di contattare sia l’assistenza commerciale per chiedere spiegazioni in merito all’offerta recensita, sia l’assistenza tecnica per un piccolo problema rilevato durante l’utilizzo dell’interfaccia di management; in entrambi i casi si è arrivati velocemente alla soluzione.
Non possiamo che essere soddisfatti degli strumenti messi a disposizione del cliente per potersi gestire il proprio server e per ricevere assistenza.
Conclusioni e valutazioni
Dopo oltre un mese di test, possiamo confermare che i servizi di server dedicato di Dade2 sono una ottima soluzione per chi necessita di server dedicato affidabile e pienamente gestibile in autonomia, caratteristica sicuramente apprezzata dalle aziende che vogliono portare in outsourcing il proprio CED e sono provviste di sistemisti. Nel caso in cui non si abbiano le conoscenze per gestire il server, si potrà sempre chiedere al provider di usufruire dell’assistenza managed messa a disposizione.
L’infrastruttura hardware, utilizzata per l’erogazione del servizio, è di tutto rispetto, la connettività e la banda non mancano e le latenze sono paragonabili a quelle di eventuali server collocati a Londra.
Il server utilizzato è di alta qualità e permette una personalizzazione pressoché completa dal punto di vista dei componenti installabili.
L’assistenza tecnica si è sempre comportata bene, rispondendo alle richieste di assistenza e mettendosi a disposizione per eventuali chiarimenti.
Ricapitolando i PRO ed i CONTRO dell’offerta, parametrizzate sulla fascia alta del mercato:
PRO:
- Hardware di classe enterprise
- Firewall hardware a monte
- Buona connettività ed ampiezza di banda
- Piena libertà di gestione grazie alla scheda di gestione inclusa
- E’ possibile potenziare ulteriormente il server a livello hardware.
CONTRO:
- Per alcune applicazioni (certamente non siti web), che necessitano latenze molto basse, la distanza potrebbe essere un problema.